COME VIVERE LE SITUAZIONI ORDINARIE IN MODO STRAORDINARIO ATTRAVERSO IL RIFERIMENTO AL VANGELO




LINGUAGGIO SEMPLICE ED IMMEDIATO PER LE PARABOLE EVANGELICHE

sabato 28 gennaio 2012

IL CANE DI S. GIOVANNI BOSCO : SEMPLICE CANE O ANGELO ?


Ma il 27 Novembre del 1854, a causa di una serie di circostanze sfortunate, don Bosco si ritrovò a rientrare a Casa Pinardi tutto solo. Pioveva e si era levata una spessa cortina di nebbia e mai il quartiere gli era sembrato tanto inquietante. I suoi passi risuonavano sinistramente nei vicoli e don Bosco trasaliva a ogni curva, aspettandosi di trovarsi la strada sbarrata da qualche malintenzionato. A un tratto, UN CANE ENORME, uscito da chissà dove, si piazzò davanti a lui.
Era una bestia gigantesca, un molosso terrificante, dal pelo grigio scuro, il cane più grande e più grosso che il povero prete avesse mai visto in vita sua!. Don Bosco si bloccò, tremando, aspettandosi di essere aggredito da un momento all'altro ma il cane, anziché balzargli addosso, ecco che cominciò a scodinzolare: Il prete guardò quel muso terrificante e vide in esso gli occhi più dolci che avesse mai scorto...Prima che potesse pensare a una qualsiasi reazione, il cane avanzò a testa bassa verso di lui e gli leccò le dita con tenerezza, come a volerlo rassicurare sulle sue intenzioni. Il prete si tranquillizzò e, sorridendo, accarezzò il molosso sulla schiena.
Da quella notte il CANE, che Don Bosco battezzò "Il Grigio", diventò una presenza costante nella vita del coraggioso fondatore dell'oratorio.
Sulle prime, il prete si era convinto che si trattasse del cane da guardia di un vicino o di un contadino dei dintorni, e che si fosse perso, ma tutti i suoi tentativi di trovare il padrone del cane risultarono inutili: nessuno, prima di lui, aveva mai visto quella bestia gigantesca. Il Grigio, del resto, non era alla ricerca di un padrone: don Bosco avrebbe voluto tenerlo con sé, ma il cane se ne andava e veniva a suo piacimento, restando lontano anche per giorni e settimane e ricomparendo all'improvviso, guarda caso, proprio quando don Bosco aveva bisogno di lui...
"Ma dove te ne vai n giro? Dove?", gli domandava accarezzandolo quando ricompariva. Il Grigio mugolava di gioia sotto le sue carezze, guardandolo con quegli occhi così grandi, così luminosi...così misteriosi.
Qualche settimana dopo la comparsa del misterioso molosso, Don Bosco venne di nuovo sorpreso di notte da solo nel desolato quartiere di Casa Pinardi. Questa volta i suoi timori non erano infondati: c'era qualcuno, acquattato nell'oscurità, che sembrava aspettare solo lui.
Due uomini si staccarono all'improvviso dall'ombra, cominciando a pedinarlo apertamente. Rallentavano quando il prete rallentava, acceleravano il passo qando don Bosco faceva altrettanto.
Don Bosco avrebbe voluto ritornare indietro verso la relativa sicurezza delle strade illuminate del centro, dove i passanti avrebbero potuto soccorrerlo...Cercò di aprirsi una via di fuga correndo all'impazzata dopo aver svoltato in una strada laterale, ma i due uomini, che erano in condizioni fisiche migliori delle sue, in un lampo gli furono addosso e gli gettarono sulla testa un sacco di tela per impedirgli di vedere e smorzare così la sua resistenza.
Don Bosco si accasciò, convinto che i due uomini stessero per accoltellarlo, quando a un tratto ottanta chili di muscoli, di pelo e di denti si abbatterono sulle spalle degli aggressori: Il Grigio, furioso, selvaggio, abbaiava come un pazzo e mordeva come una muta di cani, lacerando la carne dei criminali, che avevano lasciato andare la loro vittima per cercare di difendersi dall'assalto di quella bestia feroce.
Don Bosco si tolse ansimando il sacco dalla testa e contemplò la scena impressionante che si ritrovò davanti: sebbene armati di coltello, i due delinquenti stavano avendo la peggio contro Il Grigio, che li avrebbe sicuramente sbranati se il prete non fosse intervenuto in loro soccorso.
"Basta, Grigio, basta, lasciali andare!" gridò.
Rimasti soli nel silenzio della notte, il cane e Don Bosco si guardarono negli occhi.
"Non potrò ma dimenticare quello sguardo...Amore...tenerezza, calore...Davvero, ho avuto in quel momento la certezza di stare fissando il mio ANGELO CUSTODE negli occhi", raccontò in seguito il santo con indicibile commozione.
Fu la prima volta che Il Grigio salvò la vita a don Bosco, ma non fu l'ultima: nel corso degli anni altre volte il cane, comparendo dal nulla, riuscì a mettere in fuga gli aggressori.
Dopo aver compiuto il suo provvidenziale salvataggio, il molosso scompariva di nuovo.
Nessuno aveva idea di dove andasse tra un salvataggio e l'altro, di sicuro non nei pressi di Casa Pinardi, né nei quartieri adiacenti.
Quando don Bosco lo faceva entrare nell'istituto, Il Grigio era dolce come un agnellino con i bambini: il molosso che metteva in fuga uomini grandi, grossi e armati, quando era con i piccoli si lasciava tirare la coda e le orecchie, limitandosi a uggiolare quando veniva accarezzato e a scodinzolare felice.
Una cosa non fece mai Il Grigio: mangiare.
Nonostante don Bosco gli offrisse del cibo ogni volta che lo vedeva, il cane non accettò mai neppure un boccone. In altre occasioni, don Bosco, che si apprestava ad uscire, lo trovava sdraiato di traverso sulla soglia come per impedirgli il passaggio. Il santo imparò presto che era meglio rispettare gli avvertimenti dello strano animale...
Il Grigio fu la guardia del corpo di Don Bosco per anni, finché  suoi nemici non arrivarono alla conclusione che non avrebbero potuto in nessun caso fargli del male e smisero di provarci. Da quel giorno, Il Grigio sparì dalla vita del grande santo misteriosamente come vi era entrato.
Ma era davvero un angelo? A far propendere per questa ipotesi, per molti versi sconcertante, sono le circostanze che seguono...
Nel 1864, don Bosco, che non aveva visto Il Grigio per quasi dieci anni (e sono davvero tanti, dieci anni, nella vita di un cane!), stava andando a trovare degli amici quando si rese conto di essersi perso e venne colto da una certa inqietudine. Improvvisamente, un grande colpo di lingua ruvida sulle dita gli fece abbassare gli occhi: Il Grigio era accanto a lui e lo fissava scodinzolando come per esortarlo a seguirlo. Sbalordito per quella improvvisa apparizione, don Bosco lo accontentò e, presto, si rese conto che il cane lo aveva rimesso sulla strada giusta, conducendolo proprio a casa dei suoi amici.
Passarono altri diciannove anni e una sera, era il 1883, don Bosco si perse per le strade di Torino, ma non ebbe il tempo d preoccuparsi: Il Grigio era là, festoso, contento, affettuoso, giovane come la prima volta, quasi trent'anni prima, in cui gli era comparso davanti.
Sorprendente longevità, considerato che la durata media della vita di un cane non supera i dodici anni...

2 commenti:

  1. Un racconto bellissimo ed emozionante, stai attenta che prendo il vizietto di leggere tutte le sere un racconto, come buona notte. grazie

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  2. Non mi stupisce,gli animali,in particolare i cani,sono angeli in terra....

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