COME VIVERE LE SITUAZIONI ORDINARIE IN MODO STRAORDINARIO ATTRAVERSO IL RIFERIMENTO AL VANGELO




LINGUAGGIO SEMPLICE ED IMMEDIATO PER LE PARABOLE EVANGELICHE

martedì 21 febbraio 2012

ANGELI, MESSAGGERI DI DIO.

La preghiera al nostro angelo custode è la prima che abbiamo imparato a recitare da bambini eppure, crescendo, degli angeli ci si dimentica, quasi fossero, alla stregua di Babbo Natale e della Befana, un tenero mito destinato all'infanzia.



Niente di più sbagliato. Gli angeli, per chi crede in Dio, sono entità spirituali di enorme potenza e infinita bontà, capaci di sorreggerci e di guidarci durante l'intero cammino dell'esistenza.



Esistono angeli che hanno il compito di prendersi cura degli esseri umani, di sostenerli nelle lotta contro il Male e di proteggerli nel momento delle prove: sono gli angeli custodi...
Sì, proprio l'angelo che pregavamo da piccoli, quello che, ci insegnava la mamma, è sempre al nostro fianco.





Il nostro angelo è proprio qui, a un passo da noi: se impariamo a parlargli, se impariamo ad ascoltarlo, ci renderemo rapidamente conto non solo della sua effettiva presenza, ma anche della sua incredibile potenza.



Gli Angeli sussurrano incessanti al nostro orecchio parole piene di amore e saggezza. Giorno e notte cercano di farsi riconoscere e ascoltare, ma noi, distratti dalla fretta, passiamo oltre...


Metti accanto ai bambini l'immagine dell'Angelo, in modo che ne percepiscano la dolce presenza e forza. Nella loro anima crescerà la consapevolezza di essere sempre amati e protetti. Col tempo, fra angeli e bambini si stabilirà un dialogo fiducioso che durerà tutta la vita.



Angeli e bambini si capiscono perfettamente, comunicano senza barriere in un linguaggio di tenera complicità. E c'è un bambino in ciascuno di noi, che desidera essere compreso, amato e protetto; e per ciascuno c'è un angelo, un angelo silenzioso che aspetta un sorriso o un pensiero per avvolgerci nella sua gioia...


Nessuno è solo su questa terra, gli Angeli si accostano a noi in ogni momento, cercano con i loro occhi i nostri occhi, pronti a consolarci  e ispirarci. Chiediamo il loro aiuto, sono sempre pronti a risponderci...




Se vuoi conoscere qual'è lo sguardo del tuo Angelo, guarda negli occhi la persona che hai appena aiutato.



Apri le porte del tuo cuore, della tua anima, della tua casa alla presenza dolce e gentile degli Angeli. Lasciali entrare con il loro passo di luce, ti colmeranno dei doni che portano fra le mani: gioia, serenità, comprensione, armonia...




FINE

martedì 14 febbraio 2012

IL RACCONTO DI STRAUSS, CANE CACCIATORE


In un cortiletto di Lodi,
davvero molto carino,
viveva Strauss, cane davvero birichino.



Il suo padrone,
prode cacciatore,
nutriva per lui un grande amore.



L'uomo e il cane,
in perfetta sintonìa,
avevan però una manìa:







andar per prati, boschi
e piccoli laghi,
a cacciar lepri, pernici e fagiani!




Oh, che grande passione
era mai questa!
Tanta da rubare ogni giorno di festa!


Uomo e cane
partivano insieme, lancia in resta,
con un sol pensiero, nella loro testa.





Portando i loro trofei,
per i più cari amici,
tornavano insieme, stanchi e felici!


Ma a fine gennaio la caccia finì
Strauss non capiva....
e si lamentava, la notte e il dì.

"Cane mio bello, lo vedi?
la neve scende
attrezzati non siamo, per tale frangente!






Il cane ascoltò, pensò
e, alla fine,
la soluzione trovò!!!

"Padrone mio caro,
ti ricordi quegli scarponi
che via tu tieni in 2 scatoloni?

Ascolta, guardami,
io sono pronto,
con scarpe da neve e un desiderio profondo!!!


Che aspetti ancora?
Suvvia, andiamo,
già spunta l'aurora!"



Così ancora, uomo e cane
uscirono insieme,
felici, sotto la neve!



                                     FINE

IL FICO SECCATO


IL FICO SECCATO



Gesu' passa sulla strada
S'avvicina il mezzogiorno.
Sente fame, si guarda attorno.
Scorge un fico e s'avvicina per avere qualche frutto, ma purtroppo solo foglie e null'altro Egli coglie.
Se ne duole a ragione ma di fichi no, non era la stagione.
"Sii tu maledetto!" al fico Egli dice, mentre questo si fa secco dalla cima alla radice.
Dicon tosto a Lui gli amici: "Come mai Gesu' fai questo?"
"Voglio che sappiate tutti che Dio vuole da ognuno i frutti, che può chieder ad ogni istante, anche quando la chiamata può venire inaspettata"
Quanto serena è l'attesa, per chi tien sempre la lucerna accesa!

LE NOZZE DI CANA







LE NOZZE DI CANA

La vita pubblica è cominciata con un festoso pranzo di nozze.
Maria siede presso la sposa, silenziosa.
A un certo punto s'accorgono i servi che il vino manca e sono dolenti.
Maria guarda. La confusione diventa presto preoccupazione.
"Non han più vino, Figliolo caro, sarebbe invero un pranzo amaro!".
Verso i servi Maria scandisce: "Suvvia fate ciò che Egli dice: in quelle giare sotto la finestra mettete presto dell'acqua fresca".
I servi vanno e stanno a guardare, davanti a Lui posan le giare.
Un dolce sguardo dato a Maria e si crea subito grande armonia.
L'acqua diventa vino fervente che fa contenta la buona gente.
Con meraviglia, con gran stupore, tutti s'accorgono che il vino è migliore.
Fu il primo miracolo che Gesù compì, e fu la Madre che lo suggerì.
Chi vuol qualcosa e già s'affanna, non ponga indugio, vada da Mamma!.

LA GUARIGIONE DEL PARALITICO



LA GUARIGIONE DEL PARALITICO

In una casa di Cafarnao, Gesù pone residenza.
La gente invade anche quel luogo e tutto spera da Gesù buono.
Ma viene gente con un malato, da quattro uomini egli è portato.
Entrar  per l'uscio non può per niente perchè assiepato da troppa gente.
I quattro uomini salgon sul tetto, levan le tegole, fanno un buchetto.
Con una corda tenuta in mano, il paralitico calan pian piano.
Davanti a sé Gesù lo vede e vuol premiare la sua fede:
"Io ti perdono i tuoi peccati, per quanto grossi, per quanto ingrati".
"Come, costui si fa come Dio? Perdona i peccati e dice "In nome mio"?.
"Va condannato, E' indemoniato!" 
Gesù leggendo nella lor mente risponde subito serenamente:
"Credete forse che sia più facile dire a un malato alzati e va' o cancellare l'iniqua colpa, mutar la testa di gente stolta?.
Ed io vi dico che per dar prova che ciò che faccio vien da lassù dico a costui :
"Prendi il tuo letto e a casa vai. Sii benedetto".
Grande scalpore c'è fra la gente: cose così grandi non si son viste mai per niente.
Sia lode a Dio che sta lassù, viva Gesù!

LA MOLTIPLICAZIONE DEI PANI




LA MOLTIPLICAZIONE DEI PANI

Una folla assetata di parole divine non pensa a cibarsi, non pensa a dormire, anche se il giorno comincia a imbrunire.
"Divino Maestro, rimanda la gente chè trovi il pane: qui non c'e' niente, morranno di fame!".
"Orsù, che tenete nei vostri cestelli? Dei pesci, dei pani? Portatemi quelli!
Arriva un bambino tra i più fortunati, cinque pani e due pesci: a Gesù li ha portati.
Gesù benedice, divide ogni cosa. Gli apostoli vanno, cestello alla mano, fan dono di pane, fan dono di pesce, a tutti pian piano.
Ben dodici ceste si portano fuori.
Son ceste di avanzi di pesce e di pane, che hanno sapore di dono immortale!
Moltiplica il pane Gesù Salvatore e sfama la gente, ridona vigore.
Ma lungo la via di ogni cristiano c'è l'Eucaristia che è il cibo più sano!
Per l'anima afflitta, per quella gioiosa col Pane del Cielo ogni alma riposa!

I DIECI LEBBROSI



I DIECI LEBBROSI

Nella strada di contrada s'ode un suono di campana!
Sa la gente che succede e s'affretta, s'allontana!
Alto un grido allor risuona:"Tu che a Davide sei Figlio, guarda a noi qui nel periglio!
Muovi il cuore a pietà e dona a noi la sanità!
Siamo dieci, siam lebbrosi, noi per tutti siam schifosi".
Gesù viene, s'avvicina "Che volete? Qual medicina? Orsù andate ai Sacerdoti. Sani e salvi voi sarete se in Dio voi crederete". Essi vanno.
Per la strada son guariti, son felici!
Uno solo poi ritorna sui suoi passi, corre ai piedi del Mestro. Dice:
"Grazie Gesù! Io v'ho seguirti. Ho creduto, ho sperato, non son più mesto e malato".
"Va in pace a casa tua! Ma dei dieci che ho guariti, gli altri nove dove son finiti?"


Ancora favori potrai chiedere tu, se ringrazi il buon Gesù!
Ci invece grazie non sa dire, chiude il cuore al ben che deve venire!